ROMA, 9 SETTEMBRE 2014 - Assunti per fare i giornalisti al Tg5, da ieri mattina si ritrovano a News Mediaset.

Diciannove firme del secondo telegiornale italiano vengono trasferite d'ufficio nell'agenzia informativa del gruppo, nella "grande cucina" che sforna servizi a gettito continuo per tutte le testate tv di casa Berlusconi. Il cambio di casacca non va giù a sei dei 19 trasferiti, che ora si appellano al giudice del lavoro. Il ricorso urgente - scritto dall'avvocato Domenico d'Amati, uno dei più forti quando si parla di media - chiede di cancellare o almeno di sospendere i trasferimenti. Non solo. Il legale vuole che il Tg5 delle 13 e delle 20 dia notizia della sentenza, in caso di vittoria sua è dei suoi assistiti.

Dal 2009, il contratto nazionale autorizza il trasferimento del giornalista ad un'altra testata di uno stesso gruppo editoriale «per comprovate esigenze organizzative e produttive», recita l'articolo 4. È questo lo strumento che Mediaset utilizza per spostare a News Mediaset i 19 cronisti del Tg5 (tutti delle redazioni Cronaca ed Esteri, praticamente azzerate). Ed è questo articolo del contratto che la Rai invocherà quando sposterà intere redazioni dei Tgl, del Tg2 o del Tg3 nella sua redazione unica (già ribattezzata Rai Informazione). Ma l’avvocato d'Amati scrive che l'arma è del tutto impropria. A suo dire, l'articolo 4 si può applicare solo alle persone assunte dopo il primo aprile 2009 (data di entrata in vigore di quella versione del contratto nazionale).

Non è tutto. I sei giornalisti che ricorrono si dichiarano «elementi sgraditi alla direzione giornalistica del Tg5» che li avrebbe allontanati per puntare su un «gruppo di eccellenza» costituito da fedelissimi (accusa respinta dal direttore Mimun). Al danno, poi, si aggiungerebbe la beffa. Perché i sei cronisti bollano come «dequalificante» l’uso del Dalet. È il sistema che li costringerebbe a montare da soli i servizi tv. Mansione - dicono - «estranea alla professione giornalistica». Il ricorso urgente, presentato ai sensi dell'articolo 700 del Codice di procedura civile, sarà esaminato oggi dal Tribunale di Roma.