L'AQUILA, 1 GIUGNO 2009 - ''La Procura ci ha sollecitato a presentare memorie e a dare suggerimenti anche di natura tecnica su indagini da fare. Il sostituto Picuti si è mostrato molto aperto su questo aspetto''. Lo ha detto l'avvocato Domenico d'Amati di Roma, uno dei rappresentanti del pool di legali e consulenti tecnici del comitato Vittime della Casa dello Studente, al termine dell'incontro con il sostituto procuratore Fabio Picuti.

L'avvocato d’Amati ha sottolineato che già nell'incontro di oggi sono state date indicazioni utili alle indagini: ''Ci sono stati dei colleghi con esperienza di San Giuliano che hanno dato al sostituto la sentenza di Appello e daranno ulteriori informazioni in base all'esperienza avuta su quel caso - ha continuato d’Amati - il quale ha spiegato che la Procura della Repubblica lavora in condizioni strutturali inadeguate per quanto riguarda i locali e gli uffici, che sono indispensabili per un'indagine di questa portata. ''Noi pensiamo che se il Governo vuol dare prova di serio ed effettivo impegno per arrivare all'accertamento della verità, la prima cosa da fare e' mettere i magistrati nella condizione di lavorare in ambienti adeguati''.

Per il geometra del comitato Giovanni Della Torre, ''occorre acquisire altri documenti come quelli che riguardano la sicurezza, la gestione interna e lo stesso nullaosta rilasciato dai vigili del fuoco''. ''Inoltre, gli aspetti amministrativi ancora non vengono presi in considerazione; sono state mostrate delle foto che indicano come gli impianti realizzati sul terrazzo che possono avere inciso sul crollo, bisogna fare delle verifiche dei pesi che sono stati inseriti sui terrazzi''.